Nomenclatura degli alcoli

Nomenclatura degli alcoli

Nel sistema di nomenclatura IUPAC, i gruppi funzionali vengono designati in uno o due modi. La presenza della funzione può essere indicata da un suffisso caratteristico o da un numero di posizione. Questo si verifica comunemente per i doppi e tripli legami carbonio-carbonio che hanno i suffissi ene e ino, rispettivamente. Gli alogeni, invece, non hanno un suffisso e sono nominati come sostituenti; per esempio: (CH3)2C=CHCHClCH3 è il 4-cloro-2-metil-2-pentene. Se hai qualche incertezza sulle regole di nomenclatura IUPAC, dovresti rivederle ora.
Gli alcoli sono usualmente denominati con la prima procedura e sono designati con il suffisso olo, come per l'etanolo, CH3CH2OH (notare che non è necessario un numero di localizzazione in una catena a due atomi di carbonio). Su catene più lunghe, la localizzazione del gruppo ossidrile richiede una numerazione. Per esempio: (CH3)2C=CHCH(OH)CH3 è il 4-metil-3-penten-2-olo. Altri esempi di nomenclatura IUPAC sono mostrati sotto, insieme ai nomi comuni utilizzati spesso per alcuni dei composti più semplici. Per gli alcoli monofunzionali, questa designazione con nomi comuni consiste nella parola alcool, seguita dalla denominazione del gruppo alchilico. Gli alcoli possono anche essere classificati in primari, secondari e terziari, allo stesso modo degli alogenuri alchilici. Questa terminologia si riferisce alla sostituzione alchilica dell'atomo di carbonio che reca con sé il gruppo ossidrile (di colore blu nell'illustrazione).

Molti gruppi funzionali hanno un suffisso caratteristico di designazione, e soltanto uno di tali suffissi (oltre che "ene" ed "ino") può essere utilizzato in un nome. Quando il gruppo funzionale ossidrile è presente con un funzione con priorità di nomenclatura più alta, esso deve essere citato e localizzato dal prefisso idrossi e da un numero appropriato. Per esempio, l'acido lattico ha il nome IUPAC: acido 2-idrossipropanoico.

Composti contenenti un gruppo funzionale C-S-H sono chiamati tioli o mercaptani. Il nome IUPAC di (CH3)3C–SH è 2-metil-2-propantiolo, comunemente denominato tert-butil mercaptano. La chimica dei tioli non sarà descritta qui, oltre al fatto che è opportuno notare che essi sono acidi di più forti, e nucleofili più potenti, degli alcoli.


Reazioni degli alcoli

Reazioni degli alcoli

Il gruppo funzionale degli alcoli è il gruppo ossidrile, -OH. A differenza degli alogenuri alchilici, questo gruppo ha due legami covalenti reattivi, il legame C-O ed il legame O-H. L'elettronegatività dell'ossigeno è notevolmente più elevata di quella del carbonio e dell'idrogeno. Di conseguenza, i legami covalenti di questo gruppo funzionale sono polarizzati, per cui l'ossigeno è ricco di elettroni ed il carbonio e l'idrogeno sono elettrofili, come mostrato nel disegno a destra. Per la precisione, la natura bipolare del legame O-H è tale che gli alcoli sono acidi molto più forti degli alcani (di circa 1030 volte), e quasi della stessa misura, più forti degli eteri (alcani sostituiti dall'ossigeno, ma che non hanno un gruppo O-H). La regione più reattiva in una molecola di alcool è il gruppo ossidrile, a dispetto del fatto che la forza del legame O-H è significativamente più alta dei legami C-C, C-H e C-O, sottolineando ancora una volta la differenza tra stabilità termodinamica e stabilità chimica.

Per una discussione su come l'acidità sia influenzata dalla struttura molecolare cliccare qui.



Sostituzione elettrofila sull'ossigeno

1. Sostituzione dell'idrogeno ossidrilico

A causa della sua esaltata acidità, l'atomo di idrogeno del gruppo ossidrile è rimpiazzabile abbastanza facilmente da altri sostituenti. Un semplice esempio è la facile reazione di alcoli semplici con il sodio (e con l'idruro di sodio), come descritto dalla prima equazione, appresso. Un'altra di tali reazioni di sostituzione è lo scambio isotopico che avviene miscelando un alcool con ossido di deuterio (acqua pesante). Questo scambio, catalizzato da un acido o da una base, è molto veloce sotto condizioni normali, poiché risulta difficile evitare tracce di questi catalizzatori nella maggior parte dei sistemi sperimentali.

2 R–O–H   +   2 Na     2 R–O(–)Na(+)   +   H2
R–O–H   +   D2O     R–O–D   +   D–O–H

Il meccanismo, grazie al quale hanno luogo molte reazioni di sostituzione di questo tipo, è semplice e diretto. L'atomo di ossigeno è nucleofilo e quindi propenso all'attacco degli elettrofili. Il risultante intermedio "-onio" cede allora un protone ad una base, dando il prodotto di sostituzione. Se non è presente un forte elettrofilo, la nucleofilia dell'ossigeno può essere aumentata per trasformazione nella sua base coniugata (un alcossido). Questo potente nucleofilo attacca allora il debole elettrofilo. Queste due varianti del meccanismo delle sostituzione sono illustrate nel diagramma seguente.

La preparazione dell'ipoclorito di tert-butile dall'alcool tert-butilico è un esempio di alogenazione elettrofila dell'ossigeno, ma questa reazione è confinata agli alcoli terziari in quanto gli ipocloriti primari e secondari perdono HCl per dare aldeidi e chetoni. Nella seguente equazione, Cl(+) può essere considerato come l'elettrofilo.

(CH3)3C–O–H   +   Cl2   +   NaOH     (CH3)3C–O–Cl   +   NaCl  +   H2O

La sostituzione alchilica del gruppo ossidrile conduce agli eteri. Questa reazione fornisce esempi sia di sostituzione elettrofila energica (prima equazione sotto), sia di sostituzione elettrofila debole (seconda equazione). L'ultima reazione SN2 è conosciuta come sintesi di eteri di Williamson, e viene generalmente usata soltanto con alogenuri alchilici primari poiché la forte base costituita dall'alcossido conduce ad eliminazione E2 degli alogenuri alchilici secondari e terziari.

Una delle più importanti reazioni di sostituzione indirizzata all'ossigeno è la formazione di esteri derivante dalla reazione degli alcoli con derivati elettrofili degli acidi carbossilici e solfonici. La seguente illustrazione mostra le formule generiche di questi reagenti e dei loro esteri prodotti, in cui il gruppo R'–O– rappresenta la parte alcolica. L'atomo elettrofilo presente nei cloruri acilici e nelle anidridi è colorato in rosso. Esempi di specifiche reazioni di esterificazione si possono selezionare dal menu sotto al diagramma, che saranno visualizzate nella stessa finestra.


Sostituzione del gruppo ossidrile

2. Sostituzione nucleofila del gruppo ossidrile

Utilizzando come riferimento il comportamento chimico degli alogenuri alchilici, siamo spinti a cercare analoghe reazioni di sostituzione ed eliminazione degli alcoli. La differenza principale, naturalmente, è rappresentata dal rilascio di un anione da parte di un alogenuro a favore dell'ossidrile. Dal momento che l'ossigeno è leggermente più elettronegativo del cloro (3,5 contro 2,8 nella scala di Pauling), ci aspettiamo che il legame C-O sia più polare del legame C-Cl. Inoltre, una misura indipendente del carattere degli atomi di carbonio dal loro spostamento chimico in risonanza magnetica nucleare (sia per il 13C che per i protoni alfa), indica che i sostituenti ossigeno e cloro esercitano una influenza simile nell'attrarre elettroni quando sono legati ad atomi di carbonio con ibridizzazione sp3. A dispetto di questa realtà di fondo, gli alcoli non subiscono le stesse reazioni SN2 comunemente osservate con gli alogenuri alchilici. Per esempio, la rapida reazione SN2 dell'1-bromobutano con il cianuro di sodio, mostrata sotto, non ha un parallelo con l'1-butanolo trattato con lo stesso cianuro. Infatti, l'alcool etilico è spesso utilizzato come solvente per le reazioni di sostituzione degli alogenuri alchilici, come questa.  

CH3CH2CH2CH2–Br +  Na(+) CN(–)     CH3CH2CH2CH2–CN +  Na(+) Br(–)
CH3CH2CH2CH2–OH +  Na(+) CN(–)     Nessuna reazione

Qui, il fattore chiave è la stabilità dell'anione di partenza (bromo contro idrossido). Sappiamo che HBr è un acido molto più forte dell'acqua (più di 18 potenze di dieci), e questa differenza si rispecchierà nelle reazioni che generano le loro basi coniugate. La base più debole, l'anione bromuro, è più stabile ed il suo rilascio in una reazione di sostituzione o di eliminazione sarà molto più favorita dello ione idrossido, una base più forte e meno stabile.
Chiaramente, un passo ovvio in direzione del miglioramento della reattività degli alcoli nelle reazioni SN2, potrebbe essere la modifica del gruppo funzionale -OH in un modo tale da esaltare la sua stabilità come anione di partenza. Una di tali modifiche è costituita dalla conduzione della reazione di sostituzione in un acido forte sì da convertire –OH in –OH2(+). Dal momento che lo ione idronio (H3O(+)) è un acido molto più forte dell'acqua, la sua base coniugata (H2O) rappresenta un gruppo di partenza migliore dello ione idrossido. Il solo problema che nasce da questa strategia è che molti nucleofili, incluso il cianuro, sono disattivati in acidi forti per protonazione, rimuovendo efficacemente il co-reagente nucleofilo necessario per la sostituzione. Gli acidi forti HCl, HBr e HI non sono soggetti a questa difficoltà poiché le loro basi coniugate sono buoni nucleofili e sono basi perfino più deboli degli alcoli. Le equazioni seguenti illustrano alcune reazioni di sostituzione di alcoli che possono essere effettuate da questi acidi. Come era vero per gli alogenuri alchilici, la sostituzione nucleofila degli alcoli primari procede con un meccanismo SN2, mentre gli alcoli ternari reagiscono attraverso un meccanismo SN1. Le reazioni degli alcoli secondari possono avvenire con entrambi i meccanismi e spesso producono alcuni prodotti riorganizzati strutturalmente. I numari in parentesi in prossimità alle formule degli acidi minerali rappresentano la percentuale in peso di una soluzione acquosa concentrata, la forma con cui questi acidi vengono di solito utilizzati.

CH3CH2CH2CH2–OH +  HBr (48%)     CH3CH2CH2CH2–OH2(+) Br(–)     CH3CH2CH2CH2Br +  H2O       SN2
(CH3)3C–OH +  HCl (37%)     (CH3)3C–OH2(+) Cl(–)     (CH3)3C(+) Cl(–) +  H2O    (CH3)3C–Cl +  H2O       SN1

Sebbene queste reazioni sono qualche volta riferite come "catalizzate da acidi", ciò non è strettamente corretto. Nella trasformazione gobale, un acido forte si converte in acqua, un acido molto debole, per cui è richiesta una quantità di HX almeno stechiometrica per ottenere una trasformazione dell'alcol in alogenuro alchilico. La necessità di utilizzare quntità equivalenti di acidi molto forti in questa reazione, limita l'utilità di quest'ultima agli alcoli del genere mostrati sopra. Gli alcoli aventi gruppi sensibili agli acidi non dovrebbero, naturalmente, sopportare un simile trattamento. Tuttavia, l'idea di modificare il gruppo -OH per aumentarne la stabilità come anione di partenza, può essere perseguita in altre direzioni. Il diagramma seguente mostra alcune modificazioni che si sono dimostrate efficaci. In tutti i casi, il gruppo ossidrilico è stato convertito nell'estere di un acido forte. I primi due esempi mostrano gli esteri solfonici descritti precedentemente. Il terzo e quarto esempio mostrano, ripettivamente, la formazione di un estere fosforoso (la X rappresenta atomi di bromo rimanenti o sostituenti addizionali dell'alcool) e di un estere cloro-solforoso. Tutti questi gruppi di partenza (colorati in blu) hanno acidi coniugati che sono molto più forti dell'acqua (dalle 13 alle 16 potenze di dieci), per cui l'anione di partenza è corrispondentemente più stabile dello ione idrossido. Il mesilato ed il tosilato sono composti particolarmente utili fra quelli che possono essere usati in reazioni di sostituzione con un'ampia varietà di nucleofili. Gli intermedi prodotti nelle reazioni degli alcoli con il tribromuro di fosforo ed il cloruro di tionile (ultimi due esempi) vengono raramente isolati e queste reazioni continuano per dare come prodotti i bromuri e i cloruri alchilici.

L'importanza degli esteri solfonici quali intermedi in reazioni di sostituzione nucleofile degli alcoli, può essere illustrata dalla seguente conversione dell'1-butanolo a pentan-nitrile (cianuro di butile), una reazione che non avviene con l'alcool da solo (vedi sopra). L'alogenuro fosforoso e di tionile, d'altra parte, agiscono solo per convertire gli alcoli nei corrispondenti alogenuri alchilici.

CH3CH2CH2CH2–OH + CH3SO2Cl piridina

 
CH3CH2CH2CH2–OSO2CH3 Na(+) CN(–)

 
CH3CH2CH2CH2CN + CH3SO2O(–) Na(+)

Alcuni esempi di reazioni di sostituzione degli alcoli che utilizzano questo metodo per attivare il gruppo ossidrile, sono mostrati nel diagramma successivo. I primi due casi servono a rafforzare l'evidenza del fatto che gli esteri solfonici derivati degli alcoli possono rimpiazzare gli alogenuri alchilici in una varietà di reazioni SN2. I successivi due casi, dimostrano l'uso del tribromuro di fosforo nella conversione degli alcoli in bromuri. Questo reagente può essere utilizzato senza l'aggiunta di una base (ad es., la piridina), perché l'acido fosforoso prodotto è più debole di HBr. Il tribromuro di fosforo è il miglior composto da utilizzare con gli alcoli primari, dal momento che gli alcoli secondari danno spesso riarrangiamenti da prodotti risultanti dalla competizione di reazioni SN1. Notare che l'ossigeno dell'etere, nella reazione 4, non è influenzato da questo reagente; mentre la sintesi alternativa che utilizza HBr concentrato scinde gli eteri. In modo simile, il tricloruro di fosforo (PCl3) converte gli alcoli in cloruri alchilici, ma si preferisce per questa trasformazione, generalmente, il cloruro di tionile, poiché i prodotti inorganici sono gassosi (SO2 e HCl). Il triioduro fosforoso non è stabile, ma può essere preparato in situ, miscelando fosforo rosso e bromo, ed agisce convertendo gli alcoli in ioduri alchilici. L'ultimo esempio mostra la reazione del cloruro di tionile con un alcool secondario chirale. La presenza di una base organica come la piridina è importante, in quanto essa fornisce una concentrazione sostanziosa di ione cloruro necessaria per la reazione SN2 finale del clorosolfito intermedio. In assenza di base i clorosolfiti si decompongo a causa del calore, per dare l'atteso cloruro alchilico, conservandone la configurazione.
Gli alcoli terziari non vengono comunemente utilizzati per le reazioni di sostituzione del tipo ora discusso, in quanto i percorsi seguiti dalle reazioni SN1 e E1 sono dominanti e difficili da controllare. Questo aspetto della chimica degli alcoli sarà affrontato nel prossimo paragrafo.

L'importanza degli esteri solfonici quali intermedi di reazione in molte reazioni di sostituzione non può essere sovradimensionata. Una dimostrazione rigorosa dell'inversione configurazionale che avviene nel sito di sostituzione nelle reazioni SN2 fa uso di tali reazioni. Un esempio di una tale dimostrazione sarà illustrata sopra, premendo il pulsante sotto al diagramma "Una dimostrazione dell'inversione". Le abbreviazioni più comunemente utilizzate per i derivati solfonilici, sono forniti dalla tabella seguente.

Gruppo solfonilicoCH3SO2CH3C6H4SO2BrC6H4SO2CF3SO2
Nome e abbrev.Mesil o MsTosil or TsBrosl or BsTrifil or Tf

Per una trattazione più completa delle reazioni di sostituzione dell'ossidrile, e per una descrizione di altri metodi selettivi di queste trasformazioni cliccare qui.


Reazioni di eliminazione

3. Reazioni di eliminazione degli alcoli

Nella discussione riguardante le reazioni degli alogenuri alchilici, abbiamo osservato che gli alogenuri primari e secondari si sottopongono a rapide elimininazioni E2 quando trattati cono basi forti, come l'idrossido e l'alcossido. Gli alcoli non subiscono tali reazioni di eliminazione indotte da basi, e sono, infatti, spesso utilizzati come solventi per tali reazioni. Questo è ancora un altro esempio di come la stabilità del gruppo di partenza spesso influenzi la velocità di una reazione.
Quando un alcool viene trattato con idrossido di sodio, avviene il seguente equilibrio acido-base. La maggioranza degli alcoli sono acidi leggermente più deboli dell'acqua per cui è favorito il lato sinistro.

R–O–H   +   Na(+) OH(–)     R–O(–) Na(+)   +   H–OH

l'eliminazione di acqua da un alcool è denominata disidratazione. Ricordando che l'acqua è un gruppo di partenza molto migliore dello ione idrossido, esso risulta sensibile alla catalisi acida anziché a quella basica per ottenere tali reazioni. Quattro esempi di questa utile tecnica sono mostrati sotto. Notare che gli acidi alogenidrici (HX) non vengono normalmente utilizzati come catalizzatori perché le loro basi coniugate sono buoni nucleofili e possono, quindi, dare prodotti di sostituzione. Le basi coniugate degli acidi solforico e fosforico no sono buoni nucleofili e non danno prodotti di sostituzione sotto le usuali condizioni di un loro utilizzo.

I primi due esempi (prima riga in alto) sono tipici e la eliminazione, più facile nell'alcool terziario, suggerisce la predominanza di un carattere E1 per questa reazione. Ciò è in accordo con la tendenza che hanno gli alcoli primari e secondari di fornire prodotti strutturalmente riorganizzati. Anche le due ultime reazioni dimostrano che la regola di Zeitsev è applicabile alla disidratazione degli alcoli così come alle eliminazioni degli alogenuri alchilici. Da qui, l'isomero con il doppio legame più altamente sostituito è il favorito tra i prodotti.
Si dovrebbe notare che le disidratazioni catalizzate da acidi discusse in questa sede, sono l'inverso delle reazioni di idratazione catalizzate da acidi degli alcheni. Per la verità, per reazioni reversibili come questa, le leggi della termodinamica richiedono che il meccanismo, in entrambe le direzioni, proceda con lo stesso percorso. Questo è conosciuto come il principio della reversibilità microscopica. Per illustrarlo, il diagramma seguente elenca le tre fasi di ogni trasformazione. La reazione di disidratazione è mostrata da frecce in blu; la reazione di idratazione, da frecce in magenta. Gli intermedi di queste reazioni sono comuni ad entrambe, e sono implicati stati di transizione in comune. Questo può essere osservato chiaramente nei diagrammi di energia rappresentati cliccando sul pulsante sotto alle equazioni.

Le eliminazioni E2 degli alcoli indotte da basi possono essere realizzate se vengono utilizzati i loro esteri sofonici derivati. Ciò comporta il vantaggio di evitare gli acidi forti, che possono causare riarrangiamenti molecolari e/o, in alcuni casi, la migrazione del doppio legame. Dal momento che i derivati solfonici terziari sono alcune volte instabili, questo procedimento trova i migliori risultati con i mesilati ed i tosilati primari e secondari. L'applicazione di questa sequenza di reazioni è mostrata qui per il 2-butanolo. La regola di Zeitsev favorisce la formazione del 2-butene (cis + trans) sull'1-butene.

CH3CH2CH(CH3)–OH CH3SO2Cl

 
CH3CH2CH(CH3)–OSO2CH3 C2H5O(–)Na(+)

 
CH3CH=CHCH3 + CH3CH2CH=CH2 + CH3SO2O(–) Na(+) + C2H5OH

L'eliminazione E2 degli alcoli terziari sotto condizioni relativamente non acide, possono essere portate a termine mediante trattamento con ossicloruro fosforoso (POCl3) in piridina. Questa procedura è anche efficace per alcoli secondari stericamente impediti, ma per alcoli non impediti e per alcoli primari, una sostituzione SN2 con ione cloruro del clorofosfato intermedio, entra in competizione con l'eliminazione. Alcuni esempi di queste ed altre reazioni correlate sono fornite dalla figura che segue. La prima equazione mostra la disidratazione di un alcol terziario. La predominanza del gruppo non-Zeitsev (doppio legame meno sostituito) è presumibilmente dovuta all'impedimento sterico degli atomi d'idrogeno del gruppo metilenico, che interferisce con l'approccio della base a questo sito. Il secondo esempio mostra due procedimenti di eliminazione applicati allo stesso alcool secondario. Il primo utilizza il metodo del POCl3, che in questo caso funziona bene poiché la sostituzione SN2 è ritardata dall'impedimento sterico. Il secondo metodo è un altro esempio in cui un estere solfonico intermedio conferisce reattività alogeno-simile ad un alcool. In ognuno dei casi, il gruppo anionico di partenza è la base coniugata di un acido forte.

Eliminazioni pirolitiche di tipo sin
Gli esteri derivati dagli alcoli possono subire eliminazione sin unimolecolare per riscaldamento. Per osservarne degli esempi cliccare qui


Reazioni di ossidazione degli alcoli
e reazioni dei fenoli